Teocrazìa s. f. [dal gr. ϑεοκρατία, comp. di ϑεο- «teo-» e -κρατία «-crazia»]. 

  1. Forma di governo in cui la sovranità è teoricamente esercitata dalla divinità.
  2. Sistema statuale o di governo in cui il potere è esercitato in nome della divinità, da persone (in genere una casta sacerdotale) che si dichiarano sue rappresentanti per averne ricevuto da essa il mandato, o che si presentano come incarnazione della stessa divinità.
  3. Nella storia delle dottrine politiche, teoria e prassi per cui il potere statuale e civile deve essere subordinato, anche se ne è separato, a quello religioso, sacerdotale o ecclesiastico.
  4. Nella storia delle dottrine politiche s’intende per dottrina teocratica quella che riporta a Dio l’origine e il fondamento del potere politico.

                                                                                                                                                                                                                                     Enciclopedia e Vocabolario Treccani on-line

Ritengo sia una curiosa forma di governo, in quanto si fonda su comandamenti e regole risalenti a un ente divino che è riconosciuto in conseguenza di un atto di fede e non da una serie di dati oggettivi.

Le norme, le leggi e i precetti che regolano lo stato e la vita dei cittadini, sono poi applicati da esseri umani un po’ “speciali” che ricevono le informazioni direttamente dal dio di riferimento, da suoi emissari (ad esempio angeli o profeti) oppure autonomamente essendo loro stessi l’incarnazione del dio o del principio divino.

Necessariamente le regole e le leggi applicate, essendo di origine divina, sono perfette, giuste, inequivocabili, immodificabili e incontestabili, quindi vere e rappresentano il bene, in quanto provengono da dio; di conseguenza, negare, trasgredire oppure opporsi a queste leggi rappresenta il male, quindi un’azione peccaminosa da punire senza indugio.

Cosa può esserci di più giusto, rassicurante, coerente e meraviglioso che vivere in uno stato le cui leggi sono di origine divina, anzi rappresentano il volere e la parola di dio? Una legge pensata e scritta da esseri umani sarà inevitabilmente imperfetta, genererà discussioni, conflitti, manipolazioni, riscritture… Una legge che proviene da dio sarà in sé perfetta, quindi indiscutibile e immutabile.

Utilizzerò alcune considerazioni sulla donna tratte da religioni monoteiste che sono state e in alcuni casi tuttora sono, alla base di varie regole di comportamento nei regimi teocratici, per dimostrare che "sicuramente", dall’applicazione di questi “illuminati” principi, nasceranno leggi adeguate e rispettose dell’essere umano...

"La donna è in rapporto con l’uomo come l’imperfetto ed il difettivo col perfetto. La donna è fisicamente e spiritualmente inferiore e la sua inferiorità risulta dall’elemento fisico, più precisamente dalla sua sovrabbondanza di umidità e dalla sua temperatura più bassa. Essa è addirittura un errore di natura, una sorta di maschio mutilato, sbagliato, mal riuscito."

San Tommaso d'Aquino,  Summa Teologica

“La donna è un tempio costruito su una cloaca. Tu, donna, sei la porta del diavolo, tu hai circuìto quello stesso [maschio] che il diavolo non osava attaccare di fronte. È a causa tua che il figlio di Dio ha dovuto morire; tu dovrai fuggire per sempre in gramaglie e coperta di cenci.”

Tertulliano, Teologo cristiano

“Non sai che anche tu sei Eva? La condanna di Dio verso il tuo sesso permane ancora oggi; la tua colpa rimane ancora. Tu sei la porta del Demonio! Tu hai mangiato dell'albero proibito! Tu per prima hai disobbedito alla legge divina! Tu hai convinto Adamo, perché il Demonio non era coraggioso abbastanza per attaccarlo! Tu hai distrutto l'immagine di Dio, l'uomo! A causa di ciò che hai fatto, il Figlio di Dio è dovuto morire!”

Tertulliano, teologo cristiano, De Cultu Feminarum, libro 1, cap 1.

"O credenti. Quando vi accingete alla preghiera lavatevi la faccia e le mani. Se avete toccato donne e non trovate acqua, cercate della polvere pulita e passatevela sulla faccia e sulle mani."

Corano, Sura V, 6

"Ammonite quelle [donne] di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, picchiatele."

Corano, Sura IV, 34

"Se le vostre donne avranno commesso azioni infami, confinate quelle donne in una casa senz'acqua né vitto finché non sopraggiunga la morte." -

Corano, Sura IV, 15

"Quando una fanciulla vergine è fidanzata, e un uomo, trovandola in città, pecca con lei, condurrete tutti e due alla porta di quella città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città non ha gridato, e l'uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai il male da te."

Bibbia, Deuteronomio XXII, 23

"Ogni donna impudica sarà calpestata come sterco nella via."

Bibbia, Siracide IX, 10

"L’atto coniugale è un peccato grave in nulla differente dall’adulterio e dalla dissolutezza nella misura in cui entra in ballo la passione dei sensi e l’odioso piacere, così che nessun dovere coniugale accade senza peccato e i coniugi non possono essere senza peccato."

Martin Lutero

"Fa il bambino con tutte le tue forze, se ci lasci la vita, muori pure, bene per te dal momento che muori compiendo un’opera nobile.”

"Anche se stanche e alla fine devono morire, non fa nulla, lasciale affrontare la morte, esse sono qui proprio per questo."

"Se la moglie non vuole, venga la serva!”

Martin Lutero

Ho la certezza che il Principio Divino (se esiste), abbia poco a che fare con questa visione del modo… Meditate gente, meditate…

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